Vino: vendemmia da incorniciare, + 1,7% export per DOC lucchesi

Vino: vendemmia da incorniciare, + 1,7% export per DOC lucchesi
L’analisi di Coldiretti e dei produttori.
Il modello sociale Calafata: i migranti raccolgono l’uva.

Vendemmia da incorniciare per Montecarlo e Colline Lucchesi. Per le due doc della provincia di Lucca il raccolto 2016 sarà generoso e di qualità con punte di incremento fino al 5% anche se la resa, in bottiglia, sarà leggermente inferiore a causa della prolungata siccità e delle scarse piogge. Uva bellissima maturata alla perfezione e condizioni climatiche ottimali che hanno tenuto lontano malattie ed imprevisti sono gli elementi di un’annata vitivinicola tra le migliori dell’ultima decade. Incoraggianti anche i primi dati provvisori sulle esportazioni di vino: + 1,7% a livello regionale (fonte Istat). Un trend “spinto” grazie anche alla partecipazione all’Expo di Milano dove i due vini lucchesi sono stati protagonisti nel contesto del padiglione Coldiretti per numerose settimane. A fornire la consueta stima è Coldiretti che sta seguendo le delicate fasi della raccolta. Molto, per alcune varietà di uva, dipenderà da questi giorni dove le escursioni termiche con gli abbassamenti di temperature specie quelle minime fanno ben sperare per una annata di buona qualità, dopo un inverno particolarmente mite e un germogliamento anticipato. “La vendemmia entra nel vivo. La primavera – analizza Cristiano Genovali, Presidente Coldiretti Lucca - ha fatto segnare temperature spesso sotto la media e anche fenomeni di gelate tardive e tempo umido: condizioni che hanno messo a dura prova il lavoro dei viticoltori per garantire la sanità delle uve. L’estate molto calda ha assicurato invece una maturazione uniforme. Un ultimo tocco di pioggia, soprattutto per i vini rossi, sarebbe il tocco perfetto per un’annata molto promettente dal punto di vista della qualità”.

Dal punto di vista dell’andamento climatico è Assoenologi a fornire il quadro. A un inverno mite e con scarse precipitazioni ha fatto seguito una primavera e un inizio estate caratterizzati da piogge abbastanza abbondanti che hanno ripristinato le riserve idriche. La vera estate è iniziata il 21 giugno, in perfetta sintonia con il solstizio estivo, ed è stata caratterizzata da giornate calde ma generalmente non torride con escursioni termiche giornaliere importanti e determinanti sulla qualità della vendemmia 2016, condizioni che hanno sancito un percorso decisamente positivo della maturazione dei grappoli con l’accumulo di sostanze aromatiche e polifenoliche. Il millesimo 2016 è stimato qualitativamente ottimo con alcune punte di eccellente, in particolar modo per i vini ottenuti da uve a bacca rossa che saranno vendemmiate a fine settembre. Il 2016 potrebbe essere incorniciato come un millesimo da ricordare; tale auspicio potrà essere però confermato solo a raccolta ultimata. Sarà l’andamento climatico e meteorico del mese di settembre e di quello di ottobre, per alcune varietà tardive, a decidere il livello qualitativo della produzione. Infatti, se le prossime settimane decorreranno nel modo più opportuno, ossia con giornate ricche di sole e giuste precipitazioni, le possibilità di mantenere l’ottima qualità sinora registrata, con la produzione di vini bianchi profumati, con un giusto equilibrio di acidità, alcolicità, finezza, e vini rossi armonici, ricchi di struttura, dai profumi complessi e da lungo invecchiamento, ci sono tutte.

Iniziata in anticipo, come nel resto d’Italia, i primi ad essere raccolti sono stati i bianchi precoci come il sauvignon, vermentino, chardonnay, pinot bianco e pinot grigio ed alcune varietà di rossi come il syrah ed il merlot. Per canaiolo, cabernet e sangiovese c’è invece ancora tempo e serviranno ancora una decina di giorni per ottenere una maturazione altrettanto perfetta. “In vita mia – spiega Gino Fuso Carmignani, Presidente del Consorzio Montecarlo Doc che raduna 20 aziende per un totale di 300 ettari tra Doc e Igt e circa 1,5milioni di bottiglie – ho assistito ad una maturazione così lineare e graduale tre, forse quattro volte. La resa sarà inferiore, e la ragione sono le poche piogge di luglio ed agosto che non hanno fatto ingrassare gli acini ma la qualità sarà spettacolare. Per il nostro consorzio, che ricordo è tra i più piccoli d’Italia, la ricerca della qualità è una filosofia di vita. Il business non è l’unica cosa che conta per noi”.

Parla di record di precocità Federico Martinelli della cooperativa agricola Calafata. La cooperativa lucchese produce l’ottimo Doc della Colline Lucchesi, l’altro grande Dc autoctono, abbinando tradizione, qualità, agricoltura sociale ed integrazione. A Calafata fanno di più: la produzione è tutta biologica e biodinamica. “A livello di quantità di uva raccolta siamo in linea con lo scorso anno, un po’ meno per la resa. – la sua stima – Le uve sono sanissime, la stagione è stata molto positiva. Abbiamo già raccolto le uve precoci come l’aleatico, il ciliegiolo ed il moscato poi proseguiremo mano a mano con le altre”. La cooperativa Calafata ha una caratteristica unica nel panorama regionale: il vino prodotto è il frutto del lavoro e dell’impegno dei migranti richiedenti asilo politico e di soggetti che appartengono alle categorie protette. Una forza lavoro con motivazioni importanti che donano ai prodotti della cooperativa Calafata un valore aggiunto in termini sociali. “I nostri prodotti agricoli portano con se il valore della vita e dell’integrazione. Il nostro – spiega ancora Martinelli - un modello agricolo unico nel suo genere”. Il vino di Calafata è gettonatissimo in enoteche e ristoranti. La quasi totalità della produzione finisce infatti nelle carte dei vini. “I doc della Colline Lucchesi – conclude – si stanno affermando anno dopo anno. Il futuro sono le piccole Doc. Come la nostra”.

Per informazioni vai su www.lucca.coldiretti.it e pagina twitter @coldirettitosca

Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=51906
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