Applicazione art. 4

Caro Matteo, Ti ricordi di questa profezia? mandata in e-mail?
----Ursprüngliche Nachricht----
da: manifesto.trippo@bluewin.ch
Datum : 14/11/2016 - 21:04 (CET)
An : matteo@matteorenzi.it
Betreff : O applichi art.4 o ti manderanno a casa
Caro Matteo
Mi dispiace che fai il sordo a tutte le mie sollecitazioni che ti ho fatto fin dal primo giorno di governo. Chiedi di scriverti e poi te ne freghi. O ascolti noi che ti vogliamo bene o altrimenti non avrai scampo da una prossima bancarotta anche se vincerà il sì. La disoccupazione fomenta l'estremismo. Se conti i milioni di disoccupati e ci aggiungi ca. 4 dei loro congiunti, più quelli che hanno paura di perdere il lavoro allora ti accorgerai che la stragrande maggioranza degli italiani saranno contro di te. 40 anni di lavoro fatto con il mio manifesto e la costituzione sembra che non ti tocchino (vedi www.il-successo.ch). Più politico e gentile era Andreotti col quale nel 79 mandai al governo Spadolini, il primo non democristiano.
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Al Governo e ai PARLAMENTARI italiani come contributo per la discussione sul REDDITO di cittadinanza.
(questi argomenti saranno utilizzati per IL PROCESSO che intenteremo contro le Autorità responsabili)
Proposta TRIPPO:
REDDITO di cittadinanza A COSTO ZERO CON ABOLIZIONE DELLA DISOCCUPAZIONE
Applicazione dell' ARTICOLO 4 della Costituzione della Repubblica italiana. Che suona così :
'La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il DIRITTO al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto'.
' Ogni cittadino ha il DOVERE di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società'.
Le autorità competenti per promulgare decreti e leggi su tale materia sono il Governo e il Senato e il Parlamento. Organi di controllo sulla costituzionalità di tali leggi sono il Presidente della Repubblica, la Corte Costituzionale, Il Consiglio di Stato, la Corte dei Conti e la Magistratura. Il loro controllo si estende anche sulla mancata applicazione dell'articolo 4 della Costituzione che può essere originata da trascuratezza, disprezzo della persona umana,
volontà di tenere un gruppo di cittadini nella povertà, nel ricatto che 'impediscono l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese' (Art.3 comma 2 della Costituzione). Tutte inadempienze punibili.
Commenti e conseguenze:
1. La volontà del legislatore negli articoli 2-4 viene chiaramente espressa come una messa in atto dell'art.1 della Costituzione : 'L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro'.
2. Siccome nei principi fondamentali si identificano i termini 'tutti i cittadini..., ogni cittadino..., tutti i lavoratori', e non esistendo il termine disoccupazione ne consegue che ogni legge in materia di lavoro che non garantisca il diritto sacrosanto al lavoro di ogni cittadino (come esposto nell'art.4 della Costituzione) sia in radice incostituzionale.
3. Come l'articolo 34 sancisce il DIRITTO E L'OBBLIGO all'istruzione così gli art.1-4 della costituzione sanciscono il diritto e l'obbligo a esercitare un lavoro, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società'.
Il che vuol dire che per ogni cittadino che chiede lavoro 'La Repubblica 'promuove le condizioni che lo rendano effettivo (e non bla bla bla), così come a ogni bambino che ha diritto di andare a scuola gli si deve dare la possibilità.
4. Chi non promuove il diritto del bambino all'istruzione deve essere punito, così il responsabile che 'non rende effettivo' il lavoro deve essere punito. I termini ' tutti i cittadini' oppure 'ogni cittadino' comportano la piena occupazione e l'abolizione di ogni forma di disoccupazione, (eccetto naturalmente in caso di malattia, invalidità, pensionamento, stato di formazione scolastica e professionale).
5. LA DISOCCUPAZIONE PERCIÒ È INCOSTITUZIONALE.
6. La Costituzione non mi dice di dare i soldi al disoccupato. La costituzione mi dice di dargli le ore di lavoro che spettano a ogni cittadino.
7. Nella Costituzione non c'è scritto il numero delle ore annuali che deve fare ogni cittadino, ma le autorità a tale scopo preposte devono vedere quante ore ci sono a disposizione in tutta Italia e poi far sì, con un Istituto o Agenzia statale del lavoro, che tutti i cittadini abbiano la loro giusta porzione di ore lavorative.
8. Ciò può avvenire in tanti modi. Per es. giornata più corta, giornata uguale ma con più vacanze, le coppie di qualunque tipo non lavorino più del 150 per cento, che tutti i cittadini oltre l'età pensionabile non possano esercitare un lavoro retribuito a cominciare dal Capo dello stato, parlamentari, ministri, consigli di amministrazione di ogni genere ecc. Le madri che accudiscono ai figli vengano ricompensate per lasciare il posto alle altre lavoratrici ecc. Le autorità della Repubblica sono obbligate dalla Costituzione a trovare una soluzione consona e soddisfacente per tutti i cittadini.
9. Un cittadino che vuol lavorare e lo si lascia disoccupato è un delitto che i responsabili, governo, consiglieri regionali e comunali pagheranno di TASCA PROPRIA.
10. UN GIOVANE che ha finito il suo apprendistato o conseguito il suo diploma ha il diritto di essere inserito SUBITO E CON UN PENSUM di lavoro uguale agli altri che sono OBBLIGATI a darglielo, anche se dovessero diminuire il proprio.
11. Nella ristrutturazione le aziende private o statali non possono licenziare nessuno, ma sono obbligate a dividere le ore restanti di lavoro tra i dipendenti i quali (non trovando di meglio) devono accettare la diminuzione, ma non il licenziamento.
12. Quindi la Costituzione ci indica FLESSIBILITÀ SULLE ORE di lavoro, ma SICUREZZA e stabilità del pensum possibile. Insomma ci sia il poco per tutti al posto del 'nulla per alcuni e il crepare di fatica per altri'.
13. Sono sicuro che con un serrato controllo sul lavoro nero, che deve essere punito con la spogliazione di tutti i beni e se necessario con la galera, ci sarà oltre il cento per cento per tutti. Insomma il cittadino deve essere flessibile a lavorare meno del cento per cento, ma se necessario anche sopra il cento per cento dopo la verifica di un'occupazione completa e per tutti.
14. CIO' NON COSTA NIENTE. QUANDO TUTTI lavorano, i cosiddetti ammortizzatori sociali saranno una bazzecola.
15. Si deve aggiungere che i salari dovranno essere equi. Infatti all'art. 3. si dice: 'È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che LIMITANDO di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese'.
16. La parola EGUAGLIANZA in ordine economico deve essere presa sul serio, come pure va preso seriamente organizzazione... politica, economica e sociale.
17. Per esempio il massimo salario (e per corollario la massima pensione) non sarà più di due o tre volte del minimo perché altrimenti che eguaglianza sarebbe! In tale ambito vengono rispettati i salari secondo una scala di anni di formazione necessari per esercitare la professione. La forbice viene stabilita dal parlamento in collaborazione con le forze sindacali. Essa vale anche per dirigenti, alta finanza, parlamentari, governo, Presidente della repubblica, giudici, banchieri avvocati ecc. Oggi si possono pretendere 15 € netti all'ora per il minimo e 30 € netti all'ora per il massimo.
18. La cosiddetta scala dei salari per anzianità di lavoro e la buon uscita a fine contratto sono una truffa ai danni dei giovani. Perché sono loro che rendono di più, sono loro che debbono mettere su famiglia e devono comprare casa, mobilia ecc. per non dire quello che costa il mantenimento dei figli. Quindi semmai sono i giovani che devono prendere i salari più alti.
19. Le aziende sono obbligate a dividere le ore di lavoro con i lavoratori delle aziende fallite.
20. Inoltre l'articolo 4 continua in modo straordinario dicendo: ' Ogni cittadino ha il DOVERE di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società'. Quindi non solo diritto, ma anche DOVERE, cioè obbligo di svolgere un'attività o un lavoro o una funzione. Perciò l'Agenzia del lavoro dovrà controllare se tutti i cittadini svolgono un lavoro o un'attività e che lavoro e che attività.
21. Anche chi ha ereditato tanto è obbligato a guadagnarsi il pane col 'sudore della sua fronte' e non con quella degli antenati. Ogni cittadino deve avere il suo orario di lavoro da dipendente o in proprio dal momento del suo diploma fino al pensionamento. LA PAROLA 'OGNI CITTADINO' ESCLUDE L'OZIO ANCHE del RICCO.
22. Avendo raggiunto l'età di pensionamento a nessuno sarà lecito lavorare un'ora (neppure ai parlamentari o magistrati) finché c'è un cittadino che non abbia il suo pensum. LA COSTITUZIONE NON PREVEDE ECCEZIONI. La Costituzione non PREVEDE lo stato di DISOCCUPATO o di ESODATO.
24. Quando tutti sono legati da un contratto di lavoro è facile controllare il territorio e si risparmieranno ingenti somme per la diminuzione dei latrocini, proibizione dell'accattonaggio, delle cosiddette mense dei poveri.
25. Tutti devono guadagnarsi il sufficiente per vivere anche i Rom e gli stranieri finché sono sul territorio della Repubblica Italiana.
Conclusione
Finché voi autorità responsabili di governo e parlamento lascerete un cittadino senza lavoro non avrete chance davanti al popolo e tutti i disoccupati con i loro genitori vi malediranno. Risolvere la disoccupazione è facile! Dovete solo convincervi: è facile, è facile, è facile!!!!! Dividere le ore di lavoro è una semplice divisione che sa risolvere un ragazzo di scuola Media.
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COSÌ L'ITALIA SARÀ LA NAZIONE DI ESEMPIO AL MONDO. Ciò che farà passare L'ITALIA DALLE STALLE alle STELLE. Tutti i sacrifici fatti e il sangue versato per amore dei poveri e degli umili da tanti apostoli sociali finalmente raggiungerà il suo scopo: l'Italiano, uomo veramente felice.

Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=53689
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