Il serpente sta morendo, ma agitando la coda fa ancora danni

Le ultime mosse di Obama, guidato da una frenesia distruttiva, dimostrano quanto il serpente voglia trascinare ancora molti nella sua rovina. L’establishment non si capacita dei cambiamenti avvenuti e reagisce con ferocia, in America come in Europa. Il 2017 è il centenario delle apparizioni di Fatima. Usiamo la nostra arma più potente: il Rosario.


Obama non riesce a rassegnarsi al fatto di essere un uomo finito politicamente e moralmente e mostra tutta la furia del serpente che, morendo, agita ancora la coda in modo frenetico, per fare il maggior numero di danni possibili con le ultime energie dell’agonia.

L’incredibile vicenda dell’espulsione di 35 diplomatici russi come ritorsione per le presunte azioni di “hackeraggio” che Mosca avrebbe fatto per interferire nelle elezioni americane ci mostra un uomo in preda alla furia e la cosa appare tanto più strana se consideriamo che fra tre settimane Obama non avrà più alcun potere. Che senso ha fare ora un’operazione che in teoria il suo successore potrebbe smontare tra pochi giorni?

L’establishment americano le aveva provate tutte, dopo che gli elettori avevano negato alla strega abortista il trono della Casa Bianca: dalle manifestazioni di piazza al vagheggiamento sulla possibilità che i cosiddetti “grandi elettori” non ratificassero il voto popolare.

Ora comunicano al mondo che con prove “irrefutabili” possono dimostrare che Mosca ha fatto pesanti interferenze sulle elezioni presidenziali. La cosa ha obiettivamente un lato comico, perché basarsi sulla parola di un Obama, l’uomo che ha scatenato guerre in mezzo mondo, che ha foraggiato il terrorismo facendo poi finta di combatterlo, che ha messo in piedi un sistema di spionaggio planetario (ricordate quando la Merkel espresse il suo disappunto – peraltro molto rispettoso – sapendo che anche il suo cellulare era sotto controllo americano?), basarsi sulla parola di quest’uomo, dicevamo, ha lo stesso senso che seguire un seminario sulla castità dei costumi tenuto da Ilona Staller in un istituto dedicato a Madame Bovary.

Le prove “irrefutabili”, come ovvio, non ci saranno mai. Ma intanto si spara nel mucchio, e la cosa assume un senso se la guardiamo in un’ottica che non sia unicamente politica.

Le azioni di Obama, del quale la strega abortista sarebbe stata senza dubbio fedele continuatrice, si spiegano se si considera che quando un uomo lavora per conto del demonio, opera in modo anche apparentemente irrazionale, perché opera principalmente contro la vita stessa. La sua opera è razionale in chiave demoniaca: distruggere il più possibile, provocare morte e oltraggio a Dio, trascinare il maggior numero di anime all’inferno.

Non scordiamoci che Obama è gran difensore del “diritto” di aborto e dei “diritti” degli invertiti. La sua furia guerrafondaia è assolutamente coerente con queste premesse. Negli ultimi mesi, cullandosi nella certezza di una continuità alla Casa Bianca, Obama stava facendo il possibile e l’impossibile per spingere a uno scontro armato con la Russia, ossia a una guerra disastrosa che non avrebbe avuto né vinti né vincitori, ma di sicuro avrebbe causato lutti enormi.

La possibilità, ipotizzata sia da Trump sia da Putin, di riprendere un dialogo politico su basi più razionali, non è sopportabile per il demone uscente che ora si scatena, pur negli ultimissimi giorni di esercizio del potere. Il male è una cattiva compagnia e quando lo si frequenta troppo non se ne può più fare a meno. A ciò aggiungiamo l’odio che senza dubbio muove Obama contro la Russia perché con l’intervento di quest’ultima nella guerra contro l’Isis finalmente si stanno assestando colpi decisivi al cosiddetto califfato e la Siria ha possibilità di tornare a essere il Paese vivibile che è stato per anni. Anche lì il piano di morte dello sciagurato presidente uscente sta andando in fumo.

Potremmo metterci tranquilli, pensando al fatto che questo pazzo scatenato tra poche settimane sarà fuori dai piedi. Ma non è così. Consideriamo che anni e anni di amministrazione folle alla Casa Bianca, docilmente seguita da una Unione Europea al cui confronto le grandi pestilenze del passato erano festicciole carnevalesche, si traducono anche in burocrazie civili e militari inquinate dai “loro” uomini.

Quanto potrà fare conto Trump sulla lealtà di una burocrazia i cui vertici hanno una precisa collocazione? Riuscirà a fare un efficace repulisti in tempi brevi? È quanto ci auguriamo, non solo per il bene dell’America, ma anche per il bene nostro, perché non scordiamoci che l’America è anche il più grande arsenale del mondo. Anche nucleare.

Oggi, poco dopo le 14, ascoltavo su Rai1 uno dei soliti programmi da fine anno, con i commenti agli avvenimenti più importanti del 2016. Le solite voci accorate di “intellettuali” parlavano della Brexit e dell’elezione di Trump come di catastrofi immani. Uno dei fini intellettuali spiegava che il popolo americano ha portato Trump al potere perché è un popolo che “non ritrova più sé stesso”. Come frase stupida non c’è male, perché non vuol dire nulla. Però è tanto suggestiva. Ma soprattutto è interessante notare che l’informazione da pattumiera a cui siamo tristemente abituati ha avuto l’ordine di non demordere e così sentiamo queste patetiche geremiadi. Un altro “intellettuale”, analizzando il voto Brexit per fasce di età piangeva sul fatto che in Gran Bretagna “i vecchi hanno rubato il futuro ai giovani”, perché il futuro, come è ovvio, può essere solo l’intruppamento nella UE.

Obama che si agita, l’informazione che ha avuto l’ordine di continuare le lamentazioni. Tutto ciò rende legittimo pensare alla possibilità di vederne ancora delle belle (si fa per dire). Il serpente non muore stecchito, si agita e vuole far danni fino all’ultimo respiro. È nella sua natura.

Cosa può accadere? Di tutto. La mente criminale che domina gran parte del mondo occidentale, e che ora vede vacillare un po’ il suo potere, ha una fantasia sconfinata e sempre rivolta al male.

Tra poco più di ventiquattro ore saremo nel 2017. Cento anni dalle apparizioni di Fatima. Teniamo sempre con noi il Santo Rosario, recitiamolo più volte al giorno e chiediamo l’aiuto della Madonna. I nostri problemi sono tutt’altro che risolti e il serpente in agonia farà il possibile per spargere ancora distruzione. Senza l’aiuto del Cielo e con Roma in pieno delirio, siamo impotenti.

Ed è così, con l’invito a non cessare mai di rivolgerci alla Beata Vergine, che auguro a tutti gli amici lettori un buon 2017.

RISCOSSA CRISTIANA

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Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=54052
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