ANALISI DI UN DISASTRO ANNUNCIATO: L'IMPLOSIONE M5S

ANALISI DI UN DISASTRO ANNUNCIATO: L'IMPLOSIONE M5S
Appena 3 giorni fa il professore di filosofia, Becchi, più volte indicato come ideologo del Movimento 5 Stelle ha annunciato la sua uscita dalla piattaforma grillina additando come motivazione il fatto che il partito “ è diventato stampella di Renzi. E’ finito il sogno”.
A lui si devono aggiungere i 37 epurati direttamente dal vertice l’ultima della dei quali è la senatrice Fucksia, la quale in una sua dichiarazione afferma che “il movimento si sta rivelando un grande bluff”
Ma cosa c’è effettivamente dietro questi abbandoni ed epurazioni?
La bomba ad orologeria all'interno del Movimento: l'eterno conflitto tra il clan Casaleggio (e i suoi referenti d'oltreoceano) e i rappresentanti eletti dal popolo.
Ci permettiamo di affermare ciò con una valutazione di tanti elementi ma ci concentreremo principalmente su quattro puntI:
Punto 1 – Grillo è il “megafono” di Casaleggio, il quale è il vero padre-padrone e “guru” del movimento. E’ lui che comanda e che ha imposto certe 'regole' come quella della restituzione di parte dello stipendio, totale cieca ubbidienza alle sue direttive, etc.etc.. E’ costretto a continue purghe per espellere i parlamentari 'dissidenti', decimando inevitabilmente il proprio gruppo parlamentare. La maggior parte degli scontri all’interno del movimento e delle epurazioni riguarda gli ideali tra chi voleva un M5S fedele agli albori e cioè legato alla democrazia partecipata, approccio nuovo alla politica, crescita culturale e coloro che viceversa, vogliono una politica con assetto verticistico e quindi decisioni prese da un gruppo ristretto di persone ed altresì la rete usata solo per ratificare decisioni già prese puntando ad una opposizione classica di protesta (le tante interrogazioni parlamentari ne sono un chiaro appalesamento) laddove l’azione politica è incentrata sul “mal di pancia” dei cittadini. Il gruppo in questione ha dimostrato una totale incapacita, inconsistenza e irrilevanza politica e tutto ciò risulta essere per noi italiani davvero ed amaramente desolante.
Un gruppo parlamentare che è stato in grado di fare finora solo delle sceneggiate ridicole, quasi infantili.
Ma il vero problema è che Casaleggio non vuole capire una cosa semplicissima: i deputati sono eletti senza vincolo di mandato, come in tutte le democrazie del mondo pur tuttavia, il “guru” in questione, pretenderebbe obbedienza pronta e cieca ad ogni suo ordine.
Ci piace ricordare a tal proposito che Casaleggio non è stato mai eletto da nessuno e ci piace ricordare ancora di più, proprio per dimostrare la sua mancanza di etica e spessore politico, il fatto che nel 2004, si presentò alle elezioni una sola volta in una lista civica collegata a Forza Italia, nel Comune di Settimo Vittone (Torino), prendendo la bellezza di 6 (dicasi sei) voti!
Chiaramente, in un contesto del genere, i conflitti sono, sono stati e saranno all’ordine del giorno e senza soluzione: a conferma di quanto affermiamo il numero altissimo di parlamentari M5S epurati.
Quindi, alla fine, M5S non potrà mai avere dei parlamentari all'altezza perche' dovrà continuamente ricorrere allo strumento delle espulsioni per far rispettare il volere del clan Casaleggio.
Punto 2 - Problemi nelle amministrazioni locali: il problema e' sempre lo stesso, forse più pericoloso: gli eletti non possono naturalmente fare quello che Casaleggio vuole, in quanto, sia i Sindaci che i Consiglieri eletti, devono rispondere ai loro elettori del proprio operato e proprio perché “ci mettono la faccia” devono essere coerenti e responsabili delle azioni messe in essere nei confronti dei cittadini e del territorio su cui sono impegnati.
Parliamo di un conflitto che è strutturale, di un enorme conflitto d'interessi.
Provate a pensare cosa potrebbe succedere se il M5S dovesse gestire il bene pubblico in 80/100 Amministrazioni Comunali o in qualche Regione. Casaleggio, un signore mai eletto, nemmeno nelle consultazioni della bocciofila rionale, “comanderebbe” su decine di amministrazioni comunali o regionali, su parti dello Stato: un incubo! Questa situazione non è certamente la democrazia dal basso che gli italiani intellettualmente onesti vorrebbero.
Punto 3 - I conflitti fra il comico genovese e Casaleggio: Grillo, padrone del simbolo, vorrebbe poter decidere le azioni da intraprendere seconda il proprio sentire ma Casaleggio controlla tutta l’organizzazione che regge il M5S ed è ripetiamo, l’unico vero padrone del movimento (la maggior parte della comunicazione è strutturata sulle pagine web gestite dalla Casaleggio Associati e che risultano essere piene di pubblicità…). Nel M5S risultano esserci quindi due padroni: Casaleggio, il “guru”, è sicuramente molto più radicale, centralista e maoista del comico. A tal proposito tutti i cittadini-elettori dovrebbero guardare con attenzione il video Gaia dello stesso Casaleggio: sconvolgente! E poi Grillo, il quale avendo avuto grande successo come comico (e conseguentemente avendo raggiunto anche traguardi economici) alla fine dei conti, il Movimento per lui è un gioco, uno svago, una valvola di sfogo e naturalmente , un’ulteriore opportunità economica. Detto questo ci permettiamo di dire che per Casaleggio ”sfigato” dell’informatica, sempre nell’ombra a tirar la volata ad altri (vedi Prodi e Di Pietro), il movimento è il suo “giocattolo” che funziona bene e non permetterà a nessuno di distruggerlo!
Punto 4 - Quindi le tensioni dentro il Movimento non cesseranno mai, essendo destinate a crescere in maniera esponenziale fino ad esplodere inevitabilmente.
I conflitti su i due fronti, Casaleggio-Grillo e Casaleggio-rappresentanti eletti dal popolo, sono insanabili.
Presto tutti capiranno che una simile baracca, gestita da un padrino-padrone (Casaleggio), il quale risponde solo a lui stesso, non può stare in piedi ancora per molto.
Per questo che l' implosione è solo questione di tempo.

Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=54269
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