I Traditori del Popolo Italiano

Se qualcuno di voi avesse giurato fedeltà a delle persone, e poi avesse messo a rischio la vita anche di una sola di esse, come si sarebbe sentito?
Un verme, un miserabile.
Bene.
Pensate ai nostri governanti.
Il loro potere, senza di noi, è nulla.
Loro son quelli tra noi che sono stati scelti per curare gli interessi di tutti gli altri.
Ebbene, questi loschi, pedestri individui, spinti da irrefrenabile vanità e sete di successo mondiale, che fanno?
Delirano d’esser rappresentanti non nostri, ma di tutta l’umanità.
Ci snobbano.
Ogni giorno, in nome del loro sfrenato narcisismo, compiono atti di rappresentanza di altri, di servilismo verso altri.
Fino a mettere a rischio la nostra vita.
Un esempio?
Per accreditarsi negli ambienti del globalismo «filantropico», aboliscono i controlli alle frontiere.
Fanno entrare nel territorio, che amministrano per nostro conto, chiunque, senza controllarne l’identità, i precedenti penali, le condizioni di salute, la titolarità d’un lavoro, la stabilità mentale, la pericolosità, l'osservanza delle norme di civile convivenza.
Amano riempirsi la bocca di parole fasulle: «profughi», «rifugiati».
Sono i nomi falsi che hanno appioppato alla massa d’immigrati clandestini che ogni giorno essi stessi trasportano in Italia onde potersi ergere a «soccorritori», «filantropi», risolutori dei problemi del «mondo».
Per schifosa vanità, hanno aperto il nostro territorio a un numero infinito di persone.
In tal modo, cari amici, non subordinando l’ingresso nello Stato alle condizioni previste dal diritto, e accogliendo chiunque, hanno finito per lasciar entrare anche chi, ad esempio, ha violentato e ucciso i coniugi di Palagonia, ha ucciso David Raggi, ha rubato, stuprato, commesso un numero non quantificabile di reati contro di noi.
Hanno lasciato entrare chi aveva la tubercolosi – com’è successo di recente a Cagliari – tanto che questa malattia terribile, di cui da anni c’eravamo liberati, torna a diffondersi, e col rischio d'ucciderci, data la resistenza agli antibiotici di taluni ceppi africani.
Hanno fatto tutto questo valendosi di un potere che noi gli avevamo dato per sostenere e migliorare la nostra vita.
Lo ripeto, amici: se qualcuno di voi avesse giurato fedeltà a delle persone, e poi avesse messo a rischio la vita anche di una sola di esse, si sarebbe sentito un verme, un miserabile.
I nostri politici, questi viziati narcisi, pieni di soldi, corrotti e perversi, ogni giorno mettono a rischio la nostra vita, senza il minimo scrupolo di coscienza.
Dobbiamo essere consapevoli del tradimento, della derisione, della colpevole svalutazione del popolo italiano che queste persone orribili stanno perpetrando.
Dobbiamo capire, essere pronti.
Vilipesi e ingannati dai nostri stessi capi, siamo chiamati tutti, nessuno escluso, a intervenire, partecipare, concorrere a un’azione volta alla riaffermazione dei nostri interessi.
«Destino» non è – come ogni giorno auspicano i nostri aguzzini – la globalizzazione, la fine della nazione e la nostra estinzione.
Destino è la difesa del popolo italiano da chi attenta alla sua libertà e alla sua vita.

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Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=54371
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