Assolto Di Bugno

Da Lo Schermo - LUCCA – Il Tribunale di Lucca, Giudice Stefano Billet, ha assolto oggi l’architetto Mauro Di Bugno, difeso dagli avvocati Lodovica Giorgi e Giancarlo Altavilla, dalle accuse di induzione al falso mossegli con riguardo sia al progetto PIUSS Nuovo Anfiteatro che alla Variante Straordinaria al Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico. L’assoluzione è stata pronunciata con formula piena “perché il fatto non sussiste”; si tratta dunque del riconoscimento senza ombra di dubbio alcuno della piena legittimità della condotta dell’allora Dirigente del Settore Interventi di Trasformazione Urbana.

L’indagine prese avvio dalle accuse mosse da Governare Lucca in sede politica, successivamente confermate in sede giudiziaria, circa presunte illegittimità che avrebbero caratterizzato sia il progetto definitivo del Nuovo Anfiteatro in Piazzale Verdi che le successive adozione ed approvazione della Variante Straordinaria di Salvaguardia del Piano Strutturale. Tali accuse, già demolite dal Giudice nell’Udienza Preliminare che prosciolse l’Architetto Maurizio Tani (anch’egli originariamente coinvolto) hanno trovato oggi piena confutazione dinanzi al Giudice del dibattimento. I difensori di fiducia presentarono istanza di rito immediato, il quale ha permesso di saltare l’udienza preliminare e accedere direttamente alla fase dibattimentale del processo. La scelta fu dettata dalla piena fiducia che l’Architetto Di Bugno accordava alla magistratura e nella volontà di giungere speditamente alla conclusione del processo, certo della legittimità del suo operato.

L’Architetto Di Bugno, che ha sempre reclamato non solo la propria innocenza ma prima ancora la piena correttezza amministrativa del proprio operato, solo per evitare potenziali imbarazzi all’Amministrazione, si dimise da da Responsabile Unico del Procedimento per l’intervento PIUSS di Piazzale Verdi.

“Inutile dire come ciò non solo lo abbia danneggiato sotto il profilo professionale – sostengono i suoi legali – ma gli sia anche pesantemente costato in termini personali e familiari; ricordando in particolare anche i brutti momenti passati a fine 2015 per i grossi problemi di salute scontati a causa dello stress psicologico per la vicenda processuale. A questi incommensurabili danni, senz’altro irrisarcibili, l’Architetto Di Bugno si augura che la politica voglia quantomeno dare ristoro in termini di onore ed immagine pubblica. Oggi – concludono Giorgi e Altavilla – che una sentenza ha ristabilito la verità, egli può per ora soltanto ringraziare la propria famiglia, i propri avvocati, gli amici che gli sono stati vicino in questi dolorosi anni, certi che la propria storia personale e professionale non poteva in alcun modo consentire neppur il minimo sospetto”.

Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=54917
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