IL 'GENIO' DI LEONARDO....MA VI RENDETE CONTO?!?!?

Siamo nel bel mezzo di un tam tam leonardiano terrificante. Leonardo da Vinci è tutto, matematico (??), inventore (????), artista e non si sa cos'altro. In verità questo strano tipo del contado fiorentino era un discreto disegnatore e un ottimo pittore, ma anche un fannullone inarrivabile e un visionario dotato di mostruosa fantasia, ma tecnicamente incapace di inventare alcunché.

Nella sua vita il buon Leonardo si è divertito a fare migliaia di disegnini, nei quali ha dato libero sfogo alla sua vena fantastica. Nei disegnini si trova di tutto. Paracaduti che, se realizzati verrebbero giù a gran velocità ammazzando il paracadutista, macchine per volare che non possono volare, sommergibili che manderebbero ai pesci i disgraziati occupanti, enormi balestre irrealizzabili, fucili pluricanne incapaci di sparare e altre cose del genere. Una cosa è certa: LEONARDO NON HA INVENTATO NULLA CHE POSSA FUNZIONARE. D'altro canto Leonardo, da buon svogliato, non conosceva alcuna base matematica, non conosceva il greco e biasciava si e no quattro parole di latino.

Leonardo sarebbe stato un ottimo pittore, ma purtroppo per lui e per i disgraziati che ebbero a commissionargli dei dipinti, LEONARDO NON AVEVA ALCUNA VOGLIA DI DIPINGERE. Oltre a questo amava preparare colori, tele e muri facendo bislacchi e insensati esperimenti, per cui molte sue opere riuscivano sbagliate tecnicamente e andavano a pezzi in breve tempo. Tale sorte toccò alla Battaglia di Anghiari, pittura celebrante la vittoria dei fiorentini che principiò a disfarsi quando non era ancora finita e che dovette esser poi coperta da una mano d'intonaco e da un altro dipinto del Vasari.

Memorabile era la sua incapacità di finire una qualsiasi opera in tempi che non fossero biblici. Michelangelo, un vero lavoratore e un vero genio dell'arte prendeva spesso Leonardo per i fondelli in quanto non terminava mai un'opera.

Passato da Firenze a Milano il brindellone di Vinci continuò a far impazzire i suoi disperati committenti. Per Ludovico Sforza (il Moro) vaneggiò di costruire un immenso cavallo, ma dopo anni di discorsi (e pochi fatti) l'opera mai vide la luce. Letteralmente fuor di testa andarono i Frati delle Grazie in quanto si presentava da loro una volta al mese, per poche ore e aggiungeva qualcosa alla sua Ultima Cena, SENZA CHE SE NE VEDESSE MAI LA FINE. Quando poi, tra stenti e proteste, l'opera fu terminata essa cominciò subito a rovinarsi e solo immani sforzi dei restauratori sono riusciti a consegnarcela oggi nel pessimo stato in cui è.

Da vecchio finì in Francia portandosi dietro un quadretto oggi famosissimo che non aveva mai consegnato al committente.

Che resta?? restano una decina di capolavori pittorici e il rimpianto. Avesse avuto voglia di lavorare sarebbe stato un genio della pittura. Un genio come Tintoretto, Tiziano, Raffaello....mai come il supremo Michelangiolo capace di scolpire, plasmare la materia, dipingere volte grandi come campi di calcio, creare l'architettura e farla viva.


UN LUCCHESE

Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=59281
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