Primo Maggio anche la nostra festa !

Confesso che non ho mai sentito il Primo Maggio come una festa mia, una festa da festeggiare. Fin da poco più che ragazzo, ed allora molto più di adesso, il primo maggio (minuscolo) era per me la festa delle bandiere rosse, della CGIL e dei sindacati dei lavoratori, la famosa 'triplice', che per un giorno si appropriavano della vita di gran parte degli italiani. Tutti operai metalmeccanici, tutti contadini, tutti del basso ceto perché erano loro a dover esser festeggiati perché erano solo loro a lavorare; erano loro a mandare avanti il paese sotto la guida 'esperta' dei sindacalisti che li proteggevano dalle grinfie degli avidi padroni. Ecco questo è quello che hanno sempre voluto festeggiare con il primo maggio ed il motivo per cui io non l'ho mai sentita come la mia festa. Negli ultimi decenni, poi, mi sono sempre sentito escluso da quel mondo di 'lavoratori'. E come me tanti. Milioni. Milioni fra artigiani, piccoli, medi e grandi imprenditori, professionisti e commercianti, gente che magari lavorava 12 o 14 ore al giorno sei giorni la settimana per dare lo stipendio ai lavoratori ufficiali di stato, quelli con le bandiere in mano in piazza.
Quei milioni che oggi chiameremmo 'il popolo delle partite iva' che erano descritti dai sindacalisti di turno come il nemico da contrastare e rintuzzare; come le forze reazionarie, i grandi evasori, gli affamatori non scendevano in piazza, non avevano un loro palcoscenico da cui parlare per far conoscere le proprie fatiche, angoscie, paure, spesso, di non farcela a pagare gli stipendi ai dipendenti. No quel popolo non aveva diritto di essere festeggiato. Non si vedeva riconosciuto il diritto di far parte di quella festa. E forse non voleva essere festeggiato e non voleva far parte di quella festa perché il lavoro è cosa seria da non lasciare in mano a sindacalisti e politici o da portare in piazza.

Appartengo ad una categoria di lavoratori, i liberi professionisti, che spesso non vedono riconosciuta la loro professionalità. Ho amici, ma nel calderone ci sono anch'io, che non hanno un mese di ferie, che se si ammalano non hanno una 'mutua' e lavorano da casa anche con la febbre, che la sera e/o nei fine settimana non vanno in giro ma fanno tutto quel lavoro che non arrivano a fare durante i sei giorni della settimana sempre che non abbiano un'attività che li impegna anche la domenica; professionisti che magari ti portano una parcella, per la loro prestazione, che trovi esagerata ma non consideri che se sono bravi - motivo per cui vai da loro - vuol dire che la sera studiano o lavorano per gli altri.

Sono quelle persone che però non vanno in piazza il primo maggio. Molte di loro lavoreranno e studieranno e cercheranno il modo star meglio loro, le loro famiglie e, magari, anche i dipendenti dandoli sicurezza sul loro futuro.

Ecco il Primo Maggio è la festa anche di quei milioni di persone che non andranno in piazza e per loro sarà un giorno normale. Come per me, dietro ad una tastiera a leggerVi e postare i vostri pensieri.

Buon Primo Maggio, comunque, a tutti.

Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=59283
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