La corsa e il Palio di Querceta: divertirsi sulla pelle degli animali.

La corsa e il Palio di Querceta: la “scusa per scendere in piazza” e divertirsi sulla pelle degli animali.

Gentili signore e signori,
ho appreso dai mezzi di informazione http://www.prolocoquerceta.it/palio.php?s=1 che il 5 Maggio a Querceta, frazione di Seravezza (LU), avrà luogo la 64^ edizione del Palio dei Micci con sfilata, Santa Messa, benedizione dei micci e Palio dei Micci « (…) una manifestazione a carattere storico-folcloristica pensata nel 1956 (…) Si disputa tra otto Contrade (…) Nato con finalità turistiche e quale corollario alla festa patronale di S. Giuseppe, col tempo si è ritagliato un ruolo tutto suo, per grandiosità di spettacolo, nel grande solco delle tradizioni storiche della Toscana ed è sicuramente la prima manifestazione di questo genere della Provincia di Lucca. (…) La corsa ed il Palio sono da sempre considerati la “scusa per scendere in piazza”, un volta l’anno, vestiti nei panni della fantasia e della tradizione, a ripetere avvenimenti passati alla storia o più semplicemente leggende o credenze tramandate dalla voce popolare. Nel Palio, spesso, il serio si mescola a faceto. (…) Le rappresentazioni avvengono “sul campo” prima della corsa del “micci”. (…) Il ricorso a questo cocciuto ed imprevedibile animale era, in origine, sia la conferma dello spirito anarcoide dei versiliesi, sia la volontà di porre in ridicolo il senso di sfida. Ma i contradaioli hanno nelle vene sangue toscano. Amano la fazione.(…) Anche per loro la Contrada viene prima di tutto e per essa sono disposti a compiere sacrifici (…) C’è, insomma, molta passione e partecipazione emotiva. Per questo, un miccio, fa sognare o scatena la pugna (…)»

Dunque, questo quadro dovrebbe invogliare la partecipazione a un evento che si può conoscere guardando i video degli anni precedenti

2010 https://www.youtube.com/watch?v=luWXnnCv-10


2011 https://www.youtube.com/watch?v=13LlkWmEszw


2012 https://www.youtube.com/watch?v=PARd2TXbBQQ


2013 https://www.youtube.com/watch?v=UzGaWL__cqc


2014 https://www.youtube.com/watch?v=1OVIn9bGvFE


2015 https://www.youtube.com/watch?v=qEz29wW-SQs


2017 https://www.youtube.com/watch?v=Boz4bXs8H7E


2018 https://www.youtube.com/watch?v=-G7FXU8U2eg

dai quali si comprende come a Querceta vada in scena la mortificazione di un animale che, secondo gli organizzatori, «fa sognare o scatena la pugna».

L’asino è il contrario di quanto Querceta vuole trasmetterci. Basta leggere qualche testo che tratta di etologia. Per esempio https://www.ambientetrentino.it/2017/08/07/asini/ e si scopre la verità: «(…) Nell’immaginario collettivo è pigro, cocciuto, ostinato fino alla stupidità. (…) Ma questo pensare comune corrisponde alla realtà? (…) Se un asino si ferma su una strada diritta e si rifiuta di andare avanti non è testardaggine ma attenzione e precauzione. Se per il cavallo, che viene dalle praterie, la soluzione migliore in caso di pericolo è la fuga, per l’asino, che trova le sue origini in zone desertiche e sassose, la fuga istintiva senza riflettere sarebbe un rischio troppo grande. Potrebbe infatti, non stando attendo a dove va, inciampare e cadere in pasto ai predatori. Dunque, in caso di minaccia, l’asino invece di fuggire riflette. Quando l’asino cammina, spesso tiene la testa bassa osservando il terreno e ponderando bene dove mettere gli zoccoli. (…) l’asino è uno dei mammiferi più intelligenti. Per esempio, se chiudiamo un cancello l’asino ci osserva per capire se il cancello in questione ha un sistema meccanico che potrà poi aprire con il muso o gli zoccoli. L’asino (…) è un animale attento, affidabile e ponderato. Ha una memoria eccezionale, quel che ha conosciuto e sperimentato una volta non lo dimentica mai più. Persino dopo molti anni si ricorderà di un vecchio compagno di stalla o di una persona conosciuta bene e riconoscerà la strada di casa. (…) Così come il cavallo, anche l’asino è un animale da branco. Il suo piacere di stare con gli altri, animali o umani, dura una vita: con la sua eccezionale memoria non dimentica mai nessuno. Gli asini possono instaurare legami molto forti e duraturi e non gradiscono essere lasciati soli. Si raccomanda di tenerli insieme ad un compagno, preferibilmente un altro asino. Possono legarsi molto profondamente al loro amico e possono stressarsi quando vengono separati. Un asino solo tenderà a ragliare perché spera in una risposta da parte di altri asini della zona. (…) La sua lentezza lo rende un animale non portatore d’ansia perchè non fa mai dei movimenti bruschi che possono provocare paura nel suo accompagnatore. L’asino, a differenza di molti animali è indipendente, è capace di autogestirsi nella relazione con l’altro.»

A chi trova una “scusa per scendere in piazza”, dico di trovare il tempo per studiare, a partire dai politici, forse troppo impegnati a fare campagna elettorale.

«Gli animali patiscono le pene dell’inferno a causa delle nostra ignoranza. Il minimo che possiamo fare è ridurre questa ignoranza.» Jeffrey Moussaieff Masson, Chi c’è nel tuo piatto? Tutta la verità su quello che mangi, Cairo Publishing, 2001 (p. 103)

Cordiali saluti.
Paola Re

Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=59291
Stampa Post