Lettera di un migrantE a Salvini.

Caro ministro, io sono un migrante clandestino, arrivato in Italia da bambino, sono nato nel Sudan, lei lo conosce il Sudan? Forse no! č il paese dalle guerre infinite e i governanti, invece di usare i soldi per migliorare la vita degli abitanti, li spende a comprare armi, armi che anche l'italia vende. Mio padre, per salvare la famiglia, decise di migrare, pagō duemile euro a testa a questi scafisti della morte, che ci caricarono, dopo varie peripezie, su di un barcone, abbandonandoci poi in mezzo al mare, allora intervennero quelli che lei chiama i trafficanti di persone, quelle navi che lei affonderebbe volentieri, le ONG, questi pirati del mare come le chiama lei, ci portarono in salvo, dove? Nel porto pių vicino, Lampedusa, di li dopo giorni passati nei centri di raccolta, ci hanno spedito in un'altro centro, che lei poi a fatto smantellare, allora abbiamo costruito delle baracche senza servizi igienici e ci siamo adattati, soffrendo freddo d'inverno e caldo d'estate, per guadagnare qualche euro, abbiamo raccolti pomodori, a due euro l'ora, qualcuno ci offriva di pių, ma bisognava pagare la tangente al caporale. Caro ministro, io come tutti i migranti o la maggioranza di essi, non vogliamo fare i signori alle spalle degli italiani, vogliamo solo essere trattati come persone, non come animali, vivere sotto un tetto sicuro, con un lavandino per lavarsi e un bagno, non vi chiediamo niente di pių. Siamo in attese di diventare migranti regolari, vi chiediamo di non rispederci all'inferno, dei campi libici, oppure nel nostro paese d'origine, li ci ucciderebbero sicuramente. Ha capito? Signor ministro? Oppure continua con la tiritera, prima gli italiani.

Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=59432
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