Alla metà del I secolo a.C. Roma viveva uno dei momenti più caotici della sua Storia.
Il Senato non mostrava di possedere l’autorità e la coesione indispensabili per controllare la crescita territoriale con le conquiste ottenute in Gallia, Africa, Asia.
Diventavano sempre più aspre le ostilità tra le varie fazioni politiche ed emergevano con maggiore violenza le lotte tra i diversi ceti sociali.
Questo clima di incertezze favorì l’affermazione di personaggi forti come Cesare, Crasso e Pompeo, che già dal 60 a.C. avevano avviato una trattativa clandestina per prendere il controllo della scena e assicurare un governo forte a Roma.
Era giunto il momento di trovarsi tutti e tre per definire il Patto. Bisognava trovare una sede dove potere restare il tempo necessario e agire in piena libertà.
Cesare nel 56 a.C. scelse Lucca, all’epoca città della Gallia Cisalpina extra Pomerium, quindi fuori dal controllo del Senato e sotto il suo comando in quando in quel periodo era proconsole delle Gallie.
Plutarco scrive che vi soggiornò tutto l’inverno (Lvca Ibernante) con le sue Legioni.
Lo storico Spinosa ricorda che “a Lucca convennero più di duecento senatori per giurare fedeltà. Numerosi erano i magistrati presenti. Per le strade della città cisalpina circolavano più di centoventi littori. C’era una moltitudine di uomini e donne d’ogni ceto, provenienti dall’Urbe e dalle Province, che volevano rendere omaggio al pontifex maximus”.
Nell’Aprile del 56 Cesare, Pompeo, Crasso sancirono il Pactvm Lvcae, chiamato dagli storiografi Primo Triumvirato.