Italia dei Valori: La salute in Toscana

La regione Toscana scrivono dal partito, necessità di un rinnovo completo nell’approccio salute.
La struttura territoriale in questi ultimi anni ha avuto una evoluzione importante, la fusione delle Asl nelle tre macro aree, la dismissione di piccoli ospedali, la necessità di abbattere le liste di attesa ecc… ma non solo.Tutto ciò ci porta a vedere un percorso che in maniera lungimirante individui un nuovo modello socio assistenziale. L’obiettivo primario della regione continua la nota stà nel rispondere ai bisogni dei propri cittadini. Oggi si sono creati percorsi e modelli che per motivi diversi non sono chiari e non lineari nei vari territori. Il fatto che le aziende sanitarie non identifichino dei percorsi univoci porta ad una confusione sia nei pazienti che negli operatori che troppo spesso si ritrovano a dover rispondere senza poter essere efficaci ed efficienti a causa appunto della non uniforme gestione. E’ sicuramente appurato che il territorio dovrebbe e potrebbe dare una grossa risposta ai bisogni sia in termine di ottimizzazione delle risorse sia in un ottica di minor aggravio dei centri di specializzazione quali gli ospedali e in particolare dei pronto soccorso. L’approccio che andrebbe adottato è di ordine inverso rispetto a quanto si è fatto fino ad oggi, ma ora abbiamo uno strumento in più che fino ad oggi non c’erà l’Ordine TSRM PSTRP (Ordine dei tec nici di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione). Una volta individuato un bisogno occorre individuare quale tra le figure esistenti sia la professione che copre con le sue competenze quel bisogno. Con la regia degli ordini e della regione si vanno ad identificare dei percorsi strutturati che affrontino la situazione. La supervisione della gestione del percorso può essere data ai MMG e PLS paziente e può interagire con il professionista sanitario al fine di risolvere il problema. Non tutte le competenze sono di tutti, e non si possono utilizzare le professioni già in carico alle aziende per colmare tutti i bisogni. Non va nemmeno bene che si colmino necessità di competenze con corsi regionali rivolti a figure non esistenti creando sovrapposizione di competenze. E’ fondamentale che le risorse siano adeguatamente suddivise andando ad accogliere per primi i bisogni primari e poi mano mano tutti gli altri facendo una cronologia di importanza e necessità. I professionisti tutti, vanno incentivati nel lavoro che fanno, e le risorse utilizzate in modo efficace ed efficiente ed andare a sovrapporre le stesse attività in modo disomogeneo fa si che sia tutto poco efficiente. Rimodellare un sistema per far si che il lavoro di programmazione venga affrontato una sola volta a livello centrale . E’ necessario che ogni paziente , ogni professionista sappia dare una risposta univoca su tutto il territorio regionale. Si può pensare di creare sia dei percorsi pubblici che privati,dando un importo alla pre iscrizione se privata, per far si che sia uniformata. Da individuare poi a quale struttura territoriale incardinare queste figure siano esse le AFT o le case della salute o le medicine di gruppo. Resta comunque fondamentale l’utilizzo dell’ordine professionale per definizione della cabina di regia sia per le figure professionali che per i medici.

Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=59721
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