COVID19: un infermiere: «Ecco cosa ci danno al posto delle mascherine»

LUCCA. Una striscia di tessuto senza neanche i buchi per le orecchie, da usare come mascherina. È quella che si sono visti consegnare alcuni infermieri dell’ospedale San Luca nella giornata di ieri. «Questo è quello che ci mandano – dice uno di loro che vuole rimanere anonimo – Non ho parole».

L’emergenza legata alla carenza di dispositivi di protezione individuale (caschi con visiera, mascherine ffp3, guanti, ecc) sta diventando sempre più pressante perfino nei reparti di malattie infettive e terapia intensiva, dove il personale è a stretto contatto con i malati di Coronavirus. Figuriamoci quel che avviene nel resto dell’ospedale, dove a infermieri, oss e barellieri vengono per l’appunto fornite queste strisce di tessuto da mettere davanti alla bocca. È questa una delle situazioni che sta creando maggior disagio all’interno del presidio.

Già ieri il Tirreno aveva raccolto lo sfogo di un’operatrice sanitaria su questo tema. Un paradosso che nella capitale della carta non si riesca a trovare una soluzione per garantire in qualche modo la sicurezza degli operatori. Ma il problema non è lucchese, bensì nazionale. Visto che la pandemia sta dilagando i Paesi produttori hanno messo il divieto di esportazione di mascherine. Il commissario straordinario Domenico Arcuri dovrà occuparsi del problema alla svelta. Dove lo Stato non arriva , arriva la solidarietà della società civile: un’ennesima fornitura di mascherine arriverà a giorni, dono dalla Protezione civile. La Regione ha annunciato di aver distribuito nelle strutture sanitarie 141.816 mascherine solo nelle ultime 24 ore ma quelle con filtro ffp2 e ffp3 (le uniche davvero efficaci per non contrarre il virus) erano circa 7mila. Non abbastanza.



[#]andràtuttobene

Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=59842
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