Come la ASL rispondeva al sindacato Infermieri..

QUALCUNO DOVRÀ PAGARE PER QUANTO STA SUCCEDENDO
Questa è la risposta che il 22 FEBBRAIO i Direttori Generali delle Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana e della Azienda Toscana Nord Ovest davano a NURSIND PISA che aveva posto il problema delle misure contro il CORONAVIRUS alla luce delle segnalazioni che giungevano da più colleghi circa l’indisponibilità dei dispositivi di protezione.
Oggi sappiamo quanto le parole di questo documento non fossero vere.
Oggi che dirigenti delle strutture aziendali preposte alla gestione del rischio girano con indosso le maschere ffp3 laddove non ce n’è bisogno e intimano agli infermieri di usare mascherine non idonee per assistere pazienti positivi al covid-19 ormai presenti in ogni reparto delle due aziende (sappiamo benissimo ormai quanti asintomatici positivi ci siano) ci rendiamo conto di quanto il problema sia stato sottovalutato.
Oggi, a distanza di un mese, riceviamo da quegli stessi colleghi e da molti altri, messaggi ancora più preoccupati dell’assenza dei dispositivi di protezione.
Oggi riceviamo da quelli stessi colleghi la notizia del collega di turno positivo al covid-19, a casa con la febbre, la tosse... che è dovuto correre in pronto soccorso per l’inizio di difficoltà respiratorie preoccupanti.
Oggi riceviamo da quelli stessi colleghi la notizia che il collega di turno è intubato in rianimazione.
E le nostre segnalazioni alle aziende della mancanza di dispositivi di protezione o di dispositivi inadeguati si sono fatte quotidiane a più ore nella giornata.
Ma le risposte non sono quasi mai positive.
Oggi, a distanza di un mese, i pazienti covid positivi “usciranno” dai reparti dove gli infermieri sono più protetti, per iniziare a popolare un’area in cui di protezioni gli infermieri ne avranno molto poche.
E si continua a dire agli infermieri che tanto basta la mascherina chirurgica.
No, è dimostrato dai fatti, dai tanti infermieri, oss, medici che si sono infettati nelle due aziende, la mascherina chirurgica non basta. Ce lo vogliono far credere, citando studi e l’onnipresente OMS, perché non hanno altro da dare per proteggere la risorsa più importante in questo momento.
Gli infermieri non sono carne da macello. Se lo mettano bene in testa i dirigenti delle nostre aziende. Gli infermieri, come al solito, non si tireranno indietro.
Ma loro, i dirigenti, hanno il DOVERE di proteggerli.
Noi, gli infermieri, non ci tireremo indietro. Voi, dirigenti, alla fine di questa brutta storia ne dovrete rispondere.

Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=59862
Stampa Post