SI PERMETTA IL LAVORO DEGLI AGRICOLTORI NON PROFESSIONALI

Crediamo che le normative che prevedono il distanziamento sociale allo scopo di prevenire l’estendersi dell’epidemia di coronavirus siano ottime ed efficaci, ma crediamo anche che esse non dovrebbero impedire, come ora in qualche caso avviene, attività non pericolose. Ci riferiamo a quelle attività che possono essere svolte mantenendo le distanze, operando da soli, o a contatto con persone che fanno parte del nucleo familiare e con le quali già si convive nella medesima abitazione.
Tra queste attività particolarmente importante è l’agricoltura non professionale. Oggi, specie nelle aree collinari e montane di molte province italiane e quella di Lucca e tra di esse, sono poche le aziende agricole, ma molti gli appezzamenti, specie con colture arboree (olivo, castagno, melo, pero) o orticole, che sono condotti dai proprietari per trarne alimenti che vengono consumati in famiglia. Il lavoro di questi piccoli o piccolissimi agricoltori è molto importante, sia perché permette la manutenzione di ambienti che, in caso contrario, sarebbero abbandonati, sia perché alimenta una certa economia (si pensi ad esempio ai frantoi che hanno nelle partite di olive di non professionisti una parte significativa del loro lavoro).
Dato che gran parte delle pratiche agricole messe in atto dai coltivatori non professionali possono essere svolte da soli o con l’aiuto di un familiare convivente pensiamo sia ora venuto il momento, con le opportune avvertenze, di autorizzare i proprietari a raggiungere i fondi agricoli per terminare le potature degli olivi, rimuovere le ramaglie (che lasciate a terra potrebbero in estate diventare potenziali punti di innesco degli incendi), procedere al taglio dell’erba e della vegetazione infestante (anche questa operazione limiterebbe il rischio di incendi). Altresì crediamo che sia opportuno permettere a chi voglia di ricominciare a coltivare gli orti familiari. Questo anche quando gli appezzamenti da coltivare, magari anche in virtù di distanze minime, si trovino in un comune diverso da quello di residenza.
PER LUCCA E I SUOI PAESI si è dunque attivata con i politici locali per fare in modo che, al più presto possibile, siano consentite le attività suddette, pur in un quadro chiaro e stringente di regole di sicurezza che debbono essere attentamente osservate. Speriamo che sia il governo centrale che quello regionale vogliano prestare attenzione a quanto noi chiediamo.



PER LUCCA E I SUOI PAESI



Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=59976
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