Priorità scuola

Scuola. Migliaia di persone in 60 città: “chiediamo priorità per la scuola pubblica: linee guida imbarazzanti ed inutili, mobilitazione permanente finché il governo non le ritirerà”
Alla manifestazione nazionale, organizzata dal Comitato 'Priorità alla Scuola', hanno partecipato insegnanti, genitori, educatrici ed educatori, personale ATA e studenti. Hanno aderito sindacati, associazioni e collettivi in tutta Italia
 
Firenze, 25 giugno 2020 – Migliaia di persone in tutta Italia hanno partecipato alla manifestazione nazionale convocata dal Comitato “Priorità alla Scuola”. In 60 città, insegnanti, genitori, educatrici ed educatori, personale ATA e studenti hanno manifestato per chiedere dignità per la Scuola Pubblica, per chiedere al Governo Conte di impegnarsi con serietà sulla riapertura delle scuole in settembre. Le linee guida, presentate dalla ministra all’Istruzione Lucia Azzolina, non garantiscono una riapertura delle scuole in presenza, in continuità, in sicurezza e senza riduzione di orario. 
 
Purtroppo il Comitato “Priorità alla Scuola” ha avuto ragione: il Governo italiano ha sacrificato la scuola sull’altare della produttività. 
In Italia la scuola non è una priorità.
 
Da due mesi il Comitato chiede finanziamenti straordinari e strutturali per la ripartenza di tutte le scuole di ogni ordine e grado a settembre, il virus ha fatto esplodere le carenze decennali della scuola italiana. Tra i paesi europei l’Italia è quello che investe la minore percentuale del PIL sulla scuola (3.6 a fronte di 5 % di media europea). Il Comitato chiede di garantire il diritto all’istruzione, come previsto dalla Costituzione Italiana: la scuola deve essere accessibile in egual modo in tutta Italia, senza discriminazione di classe e di territorio.
 
Servono più finanziamenti per avere più spazi e garantire la manutenzione dell’edilizia scolastica, trascurata da decenni, per fare fronte alle croniche carenze d’organico e procedere alle assunzioni di docenti e di personale ATA così da ridurre quel dato vergognoso di precarietà su cui si regge la scuola pubblica (30% a fronte di 13% di media europea).
 
In questi mesi il Governo ha messo in contrapposizione il diritto alla salute e il diritto all’istruzione e con queste linee guida conferma di non avere un progetto serio su come gestire la scuola da settembre e per questo scarica le responsabilità sui dirigenti scolastici. Il Comitato propone di considerare le scuole come presidi sanitari territoriali con la riapertura delle infermerie scolastiche, dove, attraverso i medici di base, sarebbe possibile intervenire tempestivamente con test sierologici, tamponi e monitoraggio sanitario, in modo tale da far ripartire la cultura della prevenzione, sulla quale si è smesso di investire da almeno un ventennio. 
Il Comitato “Priorità alla Scuola” chiede il ritiro delle linee guida, che ritiene imbarazzanti e inutili, e annuncia che la mobilitazione nazionale continuerà finché queste non saranno revocate. Insegnanti, dirigenti scolastici, genitori, educatrici e studenti non smetteranno di chiedere priorità per la Scuola Pubblica.
 
Le 60 città dove si sono svolte le manifestazioni:
Firenze, Roma, Milano, Faenza, Trento, Ravenna, Genova, Reggio Emilia, Pisa, Livorno, Pontedera, Perugia, Cremona, Lucca, Ancona - Civitanova Marche, Parma, Vicenza, Arezzo, Pistoia, Torino, Padova, Ferrara, Napoli, Collegno (Torino), Vercelli, Brescia, Verona, Prato, Matera, Taranto, Aosta, Bologna, Forlì, Sassari, Sanremo, Potenza, Torre Pellice (Torino), Imola, Palermo, Terni, Cuneo, Cesena, Cosenza, Mantova, Caserta (in piazza venerdì), Benevento, Massa Carrara, Modena, Mondoví (Cuneo), Aci Castello (Catania), Pescara, Catania, Siracusa, Sacile (Pordenone), Salerno, Varese, Pavia, La Spezia, Messina, Ragusa, Frosinone.

A Lucca il presidio si è tenuto in piazza San Michele con la partecipazione di un centinaio di persone e promosso da Priorità alla Scuola, Cobas Scuola Lucca, Potere al Popolo Lucca, CNDP e CNPS.

Hanno aderito alla manifestazione a livello nazionale: 
Scuola e bambini nell'emergenza Covid-19, CNPS - Coordinamento Nazionale Precari Scuola, La scuola a scuola, Rete Bessa, Apriti Scuola, Cinnica, No DAD - Settembre in aula, Cattive Ragazze, Scuole per il Futuro, Coordinamento genitori democratici, Ni.Na.Nda, ACTION AID, Teachers for future Italia, Coordinamento dei Collettivi Studenteschi-Make school not DAD, Lavoratori Autoconvocati della scuola, Diritto alla Scuola, Scuola Costituente, Comitato bolognese Scuola e Costituzione, Tavolo per l'Educazione Popolare, MammadiMerda, Scuola Mondo San Giuliano Terme, Priorità all’Università, Gruppo scuola di Archivia, Non Una di Meno (Genova, Perugia, Pisa, Livorno, Milano), LUD – Libera Università delle Donne, Casa delle donne Milano, MCE - Movimento di Cooperazione Educativa, Assemblea autoconvocata delle lavoratrici e dei lavoratori del sociale, CIDI - Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti, COBAS Scuola, CIB UNICOBAS, FLC CGIL, USB, Euronomade, Centro di Gravità, Casa Internazionale delle Donne di Roma, Associazione Per la sinistra per un'altra Europa, Comitato Popolare di Difesa Beni Pubblici e Comuni 'Stefano Rodotà', Le Contemporanee, co2 crisis opportunity onlus, Monitor Napoli, Fronte della gioventù comunista, Studenti Di Sinistra, Unione degli studenti, Rete degli Studenti Medi, Gruppo Comma 255 Mamme Caregivers, Coordinamento AEC assistenti educativi Culturali.
Aderiscono alla manifestazione anche molte altre organizzazioni a livello locale.
 
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Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=60127
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