Io ciclista che non usa le piste ciclabili

Non si tratta di comportamenti individuali, di rispetto o educazione, semplicemente i ciclisti non usano le piste ciclabili perchè sono fatte male. Il ciclista si deve fermare continuamente ad ogni passo carrabile o immissione laterale per non essere investito, perchè non può essere visto da chi ne esce; le piste ciclabile allungano i percorsi, aumentano gli attraversamenti, sono tutto un dosso e un saliscendi; batti nel cordolo se c'è il cordolo o caschi dallo scalino se sono rialzate; ti devi rallentare o fermare se trovi davanti dei pedoni o una carrozzella un passeggino; nei punti più pericolosi, come gli incroci e attraversamenti, spariscono, e ti buttano addosso alla auto; ti rallentano enormemente e devi avere bici supermolleggiate se tieni alla salute. Insomma, bisogna essere armati di tanta santa pazienza per usare queste piste ciclabili, e avere voglia di confondersi e molto tempo da perdere, tempo che non hai se stai andando al lavoro o a scuola. La strada invece è liscissima e veloce e chi esce dai passi carrabili fa in tempo a vederti. Io sono tra i ciclisti che non usano mai le piste ciclabili, o meglio, uso quelle lungo il serchio o in mezzo ai boschi, ma nella periferia lucchese, che percorro tutti i giorni, mai. E sono arrabbiatissima contro queste piste ciclabili, perchè ora che la carreggiata è ristretta , andare sulla strada è molto più pericoloso, e dove hanno messo il senso unico le auto corrono e ti maledicono 'cretina, levati di mezzo, c'é la pista, usala!'. Non la userò mai, a mio rischio e pericolo, perchè è troppo scomoda, faticosa e lenta, mentre il rischio di essere travolta da una auto è solo ipotetico, anche se molto probabile. Tra una fatica certa, e un pericolo ipotetico, tutti sanno che si sceglie il pericolo ipotetico, perchè speri non tocchi a te, mentre la fatica ti tocca di sicuro e subito. Tutte questo lo ho fatto presente con un 'contributo''al Piano Operativo nel luglio del 2018. So che al Comune ne hanno riso bellamente. Rideranno di meno quando un camion mi avrà travolto (è solo questione di tempo, prima o poi accadrà), perchè questo è il mio testamento ante litteram: se morirò sulla strada perchè non usavo la pista ciclabile, la colpa sarà solo mia, ma io so che devo ringraziare chi ha fatto queste piste ciclabili impraticabili e ha ristretto le carreggiate.

Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=60139
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