ALBIANO CI DICE CHE L'ITALIA E''UNA NAZIONE DI M....

Spesso si assiste a tronfie celebrazioni dell'italianità. Però, mi dispiace, siamo una nazione di m.... Mi si perdoni la parola grossa, forse qualcuno si offenderà, ma quando ci vuole, ci vuole.

Il crollo del ponte sul Polcevera è stato un evento di enorme drammaticità. Molti sono stati i morti. Importante il ponte ed importante la città di Genova. Chiunque ha un po''di cognizione di causa sa benissimo che un ponte come quello di Genova, se si fossero seguite le regole italiane, non lo si sarebbe mai potuto rifare in due anni. Eppure lo si è rifatto. In barba alle regole (per fortuna) lo si è rifatto. Lo si è rifatto perché serviva ad un grande nodo stradale e perché era un fatto di immagine per i due governi che si sono succeduti dopo il crollo.

In questa Italia però le periferie, i territori, le province, contano sempre meno. Meno parlamentari sul territorio, via le camere di commercio, via le deleghe alle province, via tutto. Quella è l'Italia dove si taglia e non si cuce, l'Italia che conta sempre meno, l'Italia che paga le tasse e riceve poco.

Il giorno 8 aprile 2020 è crollato il ponte di Albiano Magra. Un ponte importante per le province della Spezia e di Massa - Carrara. Quanto ci vorrà a rifarlo? Non lo sappiamo. Sappiamo però che, a quasi sei mesi dal crollo i resti del ponte non sono stati rimossi e giacciono lì, nel letto del fiume Magra. I resti sono nel fiume in autunno. I resti sono in un fiume che è noto per le piene furiose e perché attraversa una zona instabile sotto il profilo geologico. Quei resti nel fiume sono l'immagine di cosa sia oggi l'Italia e ci rendono chiaro che se i territori e chi li abita continueranno ad essere macinati dal centralismo italiano non avremo nulla di buono.

Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=60161
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