Corridoi turistici e Italia blindata

Corridoi turistici e Italia blindata, Mallegni (FI): “Non è ammissibile dare i Sostegni ad agenzie di viaggio che invitano gli italiani a farsi le vacanze all’estero”

Manca un protocollo comune europeo che permetta ai paesi di andare di pari passo sul rilancio turistico


“L’industria turistica in Italia rappresenta il 14,9% dell’occupazione totale, per un totale di 3,5 milioni di occupati e le presenze negli esercizi ricettivi italiani superano i 428 milioni annui”. Numeri importanti quelli che il Senatore di Forza Italia, Massimo Mallegni, tiene sempre a ricordare per dimostrare quanto questo settore abbia l’estrema necessità di ripartire.

“Per quanto riguarda le aperture e la ripresa del viaggiare, con la chiusura delle frontiere nella primavera 2020 e una progressiva, seppur timida, riapertura a livello europeo la scorsa estate, abbiamo assistito a uno scenario di iniziative bilaterali, senza coordinamento da parte delle istituzioni europee che sul turismo hanno – a dir la verità – ben poche competenze. Così, ogni paese si è messo a fare il suo e il risultato è sotto gli occhi di tutti” prosegue Mallegni, in una lettera indirizzata al Governo, insistendo sulla mancanza di un protocollo comune europeo che permetta ai paesi di andare di pari passo nel rilancio del turismo.

“Le Isole Canarie, in particolare, hanno deciso infatti di attivare questi corridoi turistici attraverso i quali è possibile viaggiare in sicurezza: le strutture ricettive, compresi agriturismi, case vacanza, b&b, devono comunicare che tra le condizioni di accesso è obbligatorio quello dell’accreditamento dell’esecuzione del relativo test diagnostico, che deve essere negativo nelle 72 ore precedenti alla partenza, devono inoltre segnalare l’obbligo di scaricare l’app RADAR COVID per il tracciamento dei contagi, da tenere attivo anche nei 15 giorni dopo il soggiorno. In caso di contagio in loco, sarà il Governo stesso a fornire assistenza per la quarantena, assegnando alloggi adibiti a tale scopo, e, se necessario, coprendo le spese dell’assistenza sanitario o il ricovero” spiega l’azzurro.

“Questi corridoi turistici sono sicuramente suscettibili a migliorie ma la riflessione sta sul fatto che paesi come la Spagna e la Grecia – che basano una buona fetta della loro economia sul turismo – abbiano deciso di regolamentare i protocolli per viaggiare, per far sì che questo settore non soffra ulteriori e irrecuperabili perdite”.

“E l’Italia? Anch’essa ha l’obbligo di garantire accessi sicuri e le imprese hanno la necessità di programmare il lavoro, assumere personale e garantire continuità all’attività imprenditoriale ferma ormai da molti mesi” prosegue ancora Mallegni - “ma come si fa a consentire di andare all'estero, rientrare con un tampone e 5 giorni di isolamento, e impedire la stessa cosa in Italia? Comprendete che nel nostro Paese ci sono 24mila alberghi, 333630 tra bar e ristoranti, 735mila negozi al dettaglio, 30mila stabilimenti balneari e 6mila imprese del trasporto turistico non di linea: ci volete tutti falliti? Ora basta!”

“E’ evidente che se il nostro Pease è chiuso, i vaccini stentano ad essere iniettati nelle quantità necessarie e quindi alberghi, ristoranti, negozi, stabilimenti balneari e trasposti turistici di linea non possono aprire, diventa difficile poter garantire questi corridoi – continua l’azzurro – tuttavia non possiamo neppure accettare di vedere distribuiti sostegni ad agenzie di viaggio che fanno out going, e quindi a chi invita gli italiani a farsi le vacanze all’estero”.

“Quello che dobbiamo assolutamente fare – conclude l’esponente di Forza Italia – è accelerare con le vaccinazioni, inserire negli elenchi dei soggetti da vaccinare subito i dipendenti e imprenditori dei settori turistici e commerciale di ogni ordine e grado, in modo da poter garantire la dovuta sicurezza ai turisti in arrivo e a loro stessi. Dare quindi il via alla creazione dei corridoi con la garanzia sanitaria che si traduce in doppio tampone in entrata e in uscita dal Paese e misurazione costante della temperatura e vincolare, infine, i contributi alle imprese per sviluppare il PIL interno”.

“In soldoni: non possiamo permetterci di dare i quattrini per aumentare il PIL di altri paesi del mondo!”

Estratto da www.noitoscani.it/post.asp?id=60280
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